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- Denise Calarco Riflessologa
- 15 giu 2020
- Tempo di lettura: 3 min
IL SIGNIFICATO SIMBOLICO DELLA PELLE La pelle o apparato tegumentario riveste cometa e te tutto il nostro corpo, si modella seguendo le linee del nostro corpo.
Le sue funzioni sono quella di proteggerci dagli urti, dai traumi, dalle ferite, ma anche quelle di eliminare sostanze nocive o tossiche. La pelle concorre alla regolazione della temperatura corporea. Quando fa caldo sudiamo, essa attraverso un meccanismo che si mette in moto quando il corpo cerca di abbassare la temperatura corporea. Quando fa freddo i muscoli erettori dell'apparato pilosebaceo fanno "drizzare" i peli (piloerezione) per cercare di proteggerci dalle basse temperature accumulando aria “riscandante” tra il pelo e la cute.
La pelle è lo specchio dell'anima, esprime il nostro vissuto nella quale sono impressi, attraverso rughe, cicatrici, pallori e rossori, macchie, smagliature ecc.. i segni della nostra vita interiore e tutte le nostre emozioni e vissuti, i nostri anni, gli incidenti che abbiamo avuto e via di seguito. Le emozioni sono espresse sulla pelle. La timidezza, la vergogna, la paura, la rabbia, la gioia, e tutte le emozioni che viviamo ogni giorno si riflettono sulla pelle. Quando usiamo le espressioni popolari “Sono sbiancato dalla paura”, “sono diventato rosso dalla vergogna”, “ho i nervi a fior di pelle”, “sono nero dalla rabbia”,Inconsciamente sappiamo che sono reazioni ben visibili sulla nostra cute. La pelle, essendo la sede espressiva delle emozioni, indica sempre il rapporto che abbiamo con altri. Nel momento in cui la comunicazione verbale diretta viene bloccata, perché percepita dalla persona troppo rischiosa, la persona ricorre inconsciamente alla comunicazione non verbale indiretta, la quale si serve di forme espressive analogico-simboliche.
La pelle è simbolicamente il punto di giunzione e di separazione tra interno ed esterno, tra io e il mondo esterno. Tutto ciò che tocchiamo, sfioriamo entra in contatto con il nostro io interiore.
La pelle mette in comunicazione. Pensate ad una mamma con il suo bambino appena nato. La carezza della mamma è il primo contatto con il neonato. L'abbraccio è il simbolo di accoglienza e mette in contatto due anime. Dall'intensita di un abbraccio percepiamo tutto ciò che l'altra persona vuole esprimere. Da una stretta mano si percepiscono e si trasmettono emozioni trasmesse dalla pelle al nostro cervello decodifica done il segnale. Possiamo dire che la pelle fa parte dell'istinto, dell'intuizione, della percezione inconscia che si esprime attraverso di essa.
Da una parte ci permette di difenderci, dall’altra ci permette di esprimerci. In questo senso, le nostre difese nei confronti delle persone, delle nostre relazioni affettive, nei confronti di situazioni lavorative e quant’altro, non possono essere nascoste facilmente. È la nostra prima linea di difesa, che a volte non riesce a nascondere le nostre emozioni. Essere e apparire convergono nel corpo e nella pelle fin da subito. Non basterebbe mettere un’altra pelle sopra alla pelle per nascondere ciò che essa esprime spontaneamemte.
A livello psicosomatico una pelle sudata esprime ansia e insicurezza.
Una pelle rugosa e dura rivela una certa durezza nei confronti degli altri e una difficoltà a esprimersi gentilmente.
Una pelle delicata viceversa esprime sensibilità e bisogno di gentilezza.
Una pelle secca significa solitudine e aridità affettiva. Una pelle con brufoli denota un senso di rifiuto nei propri confronti e il timore di essere toccati (Nanetti, 2016).
Pensiamo anche alla capacità seduttiva e persuasiva del profumo sulla nostra pelle, il quale va a stimolare in modo potente il cervello rettile.
Quando ci facciamo male inconsciamente esprimiamo il desiderio che gli altri, osservando le ferite sulla nostra pelle, si prendano cura di noi e riconoscano i nostri bisogni. Vogliamo essere “guardati” e riconosciuti, e quindi attraverso l’autoevidenza del segno cutaneo per l’altro risulta impossibile deviare lo sguardo.
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