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Quinto dito o mignolino del piede

RIFLESSOLOGIA PLANTARE

QUINTO DITO DEL PIEDE

Le dita del piede sono 5 e rappresentano le articolazioni terminali di ciascun di esso.

Il primo dito (o alluce) è il più grande a seguire il secondo dito, il terzo dito, il quarto dito e il quinto dito. La loro struttura complessa comprende ossa, legamenti, tendini, vasi sanguigni, vasi linfatici nervi e fasci muscolari che ha un ruolo principale nelle funzioni di sostegno, equilibrio e deambulazione. Lo strato di cute che lo riveste è diverso. Come sulle mani, nei piedi notiamo che la pelle sulla pianta è più resistente, quasi lucida. I polpastrelli delle dita dei piedi presentano la stessa struttura di creste e solchi (dermatoglifi) che determinano l’impronta digitale di ogni dito. Nella parte dorsale delle dita ci sono le unghie che hanno la funzione principale di proteggere la falange dagli urti. Molto spesso capita infatti di avere le unghie dei piedi traumatizzate, rotte, incarnite, aggredite da micosi proprio perché esposte in prima linea di difesa.

Essendo articolazioni sono mobili la loro funzione principale è di stabilizzare il passo nel camminare, saltare, correre o più semplicemente stare in piedi. Quasi non si accorge di averle se non nel momento in cui urtiamo violentemente, ad esempio MIGNOLINO!!! CHE DOLOREEEE!!!

Proprio questa articolazione ha la sua importanza in riflessologia. Ogni parte del piede racconta la sua storia ma oggi mi voglio concentrare sul 5°dito.

Le dita del piede rappresentano la parte alta del corpo: la testa che nella sua complessità viene elaborata secondo la riflessologia in modo tale da avere non solo una mappa “fisica” ma viene fatta una lettura analogica dei segni che si presentano su di esse.

Sul 5° dito, dx e sx, sono localizzate le zone riflesse dell’orecchio. Sulla membrana interdigitale (tra tutte le dita del piede) c’è il sistema linfatico di testa e collo. Al 5° dito corrisponde su entrambi i lati il dente del giudizio. I denti sono rappresentati in tutta la loro struttura funzionale, cioè il tessuto proprio del dente, la radice, la parte relativa sia all’osso mascellare che mandibolare, la gengiva e relativa innervazione. La zona riflessa dei denti sia sul 5° dito che sulle altre dita, occupano lo spazio (sia dorsale, laterale, mediale che plantare) della falange media e prossimale.

Dalla forma, dallo spessore dell’unghia, se soggetto a micosi o calli, possiamo dedurre non solo il suo stato di salute ma anche lo stato di disequilibrio dell’organo riflesso, lo stato energetico del meridiano interessato nonché della sua lettura analogica.

Se il callo e sulla parte esterna del 5° dito posizionato sulla prima falange, può indicare ipofunzionalità dell’orecchio. Se il callo è posizionato tra la seconda e terza falange, l’organo in disequilibrio sarà il rene.

In sostanza i Calli e le micosi interdigitali, indicano una sofferenza di tutte le strutture interessante localmente come una sofferenza dei punti riflessi.

Il 5° dito in medicina tradizione cinese è il punto terminale del meridiano principale Yang di Vescica. Il meridiano di Vescica essendo un canale di viscere scorre all’esterno lateralmente ed è un canale Yang della parte inferiore del corpo. Il suo percorso inizia nell’orbita oculare, nell’angolo buio dell’occhio; passando dalla fronte portandosi all’indietro della calotta cranica, si divide in prossimità dell’osso occipitale in due linee parallele alla colonna vertebrale, ad una distanza di 1,5 cun dalla colonna e di 1,5 cun tra di loro. Corrono parallele fino a ricongiungersi nel cavo popliteo. Da qui discende posteriormente al polpaccio per poi spostarsi lateralmente e discendere verso il mallelolo esterno e qui raggiungere il 5° dito percorrendo la linea esterna del piede qui finisce il meridiano con Il punto 67 (Zhi Yin) che è situato all’angolo periungueale esterno del 5° dito. Punto Jing, pozzo dei 5 punti Shu antichi. Corrisponde all’elemento metallo. Punto di tonificazione secondo la legge dei 5 movimenti, punto di uscita. Regola e tonifica il Rene e il fegato. Sottomette il vento interno. Tonifica lo yin di Rene. Localmente attenua gonfiore del piede e delle ginocchia, sensazione di calore sotto la pianta del piede. Favorisce l’inversione della posizione podalica del feto. Favorisce e asseconda il parto.

Ora è facile comprendere come questa minuscola articolazione ha il sua grande valore. Quando iniziamo un trattamento di riflessologia, la prima cosa che consiglio è una ispezione di tutte le zone del piede. Questo perché anche una piccola zona come questa può contenere informazioni importanti sullo stato di salute della persona. Se sentiamo che la zona riflessa della articolazione temporo-mandibolare dolente, possiamo dedurre ci sia un digrignamento, oppure congestione linfatica, oppure ipofunzionalità auricolare. A questo punto con domande opportune possiamo indagare facendo domande e possiamo riportare in armonia sia funzionale che energetica le zone riflesse interessate. Decideremo se tonificare o disperdere, se usare prese sedative oppure di flusso e cosi via. Considerando la persona nel suo insieme, è facile dedurre che ogni trattamento non è uguale ad un altro. Ma è costruito sulla persona in quel preciso momento.


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